ALBOROSIE / LIVE / RUGBY SOUND FESTIVAL (Reportage di: Francesco “Versoescondido” Iampieri)

RUGBY SOUND FESTIVAL

ALBOROSIE AL RUGBY SOUND FESTIVAL DI PARABIAGO
FREEDOM & FYAH TOUR 2016

 

di Francesco “Versoescondido” Iampieri

 

“Per quante volte lo sento durante la giornata, ormai associo la sua voce a quella di un parente…sono anni che lo ascolto ogni santo giorno, ma tutti!”.
Torni a casa stanco e sudato dopo il concerto, felice e soddisfatto con la testa piena di suoni e ricordi appena vissuti, momenti positivi condivisi con amici e visi sconosciuti sorridenti, ti siedi e prendi in mano la penna carica d’inchiostro, per imprimere nel cuore della notte le tue impressioni sulla carta candida. Poi prendi il telefono per vedere quante ore mancano all’alba e t’imbatti nell’ultimo messaggio ricevuto da un amico, diretto e conciso, imbarazzante nella sua sincerità. Forse il segreto del successo di Alborosie sta proprio nell’essere riuscito a conquistarsi l’affetto e la familiarità dei propri fans, prima che con la sua musica. Non negarsi mai ad una foto o un autografo, fosse anche l’ennesimo dopo la fatica di uno show, concedersi due parole con tutti, scambiare opinioni e battute, ascoltare complimenti e magari anche delle critiche.

RitmoInLevare in trasferta a Parabiago proprio per assistere alla prima data italiana del Freedom & Fyah Tour 2016, dove l’italogiamaicano Alberto d’Ascola, ha presentato il suo nuovo lavoro dopo due anni di assenza dai palchi di tutto il mondo, e dove già nella prima parte del tour in Sudamerica ha registrato numerosi sold out. Non lontano dalla sua Bergamo e dalla sua Milano, dove ha mosso i primi e fondamentali passi nel mondo della musica dai primi anni ‘90, Parabiago accoglie ancora una volta con successo la manifestazione Rugby Sound Festival, fortunata location accogliente e ben organizzata tra servizi offerti e qualità musicale proposta. Come se non bastasse il caldo africano di fine giugno, prima del concerto si esibiscono i Via Smoke, ed il grande Vitowar scalda le anime del pubblico con le sue tune, collezionate in tre decadi di militanza in reggae music.

E poi arriva il momento che tutti stavano aspettando, la Shengen Clan prende posto sul palco e le luci si accendono ed il volume si alza, mentre Alborosie entra in scena sulle note di Herbalist, pezzo che lo portò alla ribalta mondiale una decina di anni fà e che gli aprì la strada alla sua nuova carriera solista. Subito dopo una delle migliori tracce dell’ultimo album, Can’t cool, seguita poi da Rock the Dancell dal precedente album, Poser e Rocky Road, pezzo sul significato del ciclo della vita di ognuno di noi. Brani nuovi alternati a quelli meno recenti molto conosciuti dal pubblico, che non intimorito ha dimostrato di conoscere già alla perfezione tutta la nuova tracklist scoperta solo da poche settimane. Magliette sudate, capelli bagnati, sorrisi e mani dolenti di applausi, corde vocali al limite della sopportazione, piedi doloranti per i tanti salti, cuori pieni d’amore e gioia per la serata vissuta. Un’ora e mezza piena di spettacolo senza riserve, band eccellente a supportare un artista ormai completo ed esperto, felice di riabbracciare la linfa vitale che è il suo pubblico, ormai di due generazioni, dove i più giovani non erano nemmeno nati quando quel ragazzo magrolino dal viso timido ma dalla voce potente e melodica si affacciava nel mondo che sarebbe stata poi la sua vita, la musica reggae. Quando le luci del palco si chiudono, la Dancehall Area si anima con i ragazzi del sound Serious Thing, pronti a togliere gli ultimi granelli di energia a chi ne avesse ancora voglia, tanti davvero a giudicare dalla massive sotto consolle. Nessuno mostra il desiderio di tornare a casa, quasi volesse prendere alla lettera le parole di Alborosie di non sprecare via il tempo…”Life is a cycle there’s no time to waste…”

 

VIDEO E FOTO DELLA SERATA