RitmoInLevare intervista Dj Vale

Il portale RitmoInLevare in questa occasione intervista Valentino Crovara conosciuto da tutti come Dj Vale.

Stimo parlando di un Dj piemontese con alle spalle innumerevoli eventi ed iniziative, come la serata “Afrodisiak”, nel 2005 realizza un progetto molto importante chiamato “Vibez a Gwaan” in collaborazione con Bunna, voce storica della band Africa Unite.

Pochi giorni fa ha pubblicato il suo nuovo lavoro intitolato “Vibez Around Riddim”, che vede coinvolti molti artisti sia sulla musica che sulle voci.


1) Ciao Valentino, ti diamo il benvenuto sul nostro portale, come prima domanda partiamo della tue radici, come ti sei avvicinato alla musica reggae.

1) Ho cominciato verso la metà degli anni ’80 ascoltando Afrobeat, Afro Funk, artisti come Manu Dibango, Fela Kuti, Toure Kunda, partecipavo ai famosi “Afroraduni”, dove però la musica reggae era proposta in piccole dosi. Ad interessarmi alla musica giamaicana ho cominciato molto tempo dopo, all’inizio degli anni 2000, arrivando a lavorare come dj al Babylonia di Ponderano dove si esibivano tantissimi artisti e band italiane, europee e giamaicane. In quegli anni feci anche un viaggio in Giamaica e rimasi conquistato da quelle note in levare che, da li a poco, cominciai a proporre con più frequenza nelle mie serate.

2) Data la tua esperienza di Dj, cosa è cambiato in tutti questi anni nella reggae music in Italia?

2) Come sapete, io nei miei dj set propongo non solo musica reggae ma spazio dall’Afro al  Funk passando per tutto ciò che si può definire Black Music. Ora tutti questi generi musicali, come appunto il reggae , sono molto contaminati da nuove sonorità, soprattutto elettroniche, più attuali e meno roots ma che, in alcuni casi, trovo comunque interessanti da proporre nelle mie serate. In Italia trovo che molti artisti sono ancora legati alle sonorità più classiche della musica giamaicana, scelta che condivido,  infatti il “reggae” che piace a molti di noi è vivo e vegeto ed è ascoltato molto anche dai più giovani. Mi piacerebbe però ci fossero più locali interessati al genere, ai temi, agli argomenti ai messaggi che accompagnano le good vibes.

3) Iniziamo a parlare di questo tuo ultimo lavoro, come nasce?

3) A me piace molto condividere, collaborare, creare dei progetti o delle situazioni volte a coinvolgere chi, come me, ama fare musica. Anche in questo caso, ho voluto creare una base sulla quale far poi cantare amiche e amici artisti, molti dei quali hanno già partecipato ad alcune mie serate, ma è la prima volta che mi cimento in un “riddim” reggae.

4) Chi ha collaborato musicalmente a realizzare il riddim?

4) Il riddim , inizialmente è stato creato da me e Alessandro “Mana” Manassero al Wamajo Studio di Pancalieri, per passare poi nelle mani e nel mixer di Madaski nel suo Studio Dub The Demon a Pinerolo. Sin dalla prima stesura Bunna ha collaborato suonando il basso, Enrico Messina lo troviamo alle tastiere, Paolo Varello alla chitarra,  mentre alla sezione fiati ci sono Paolo Parpaglione (sax), Enrico Allavena (trombone), Luigi “Giotto” Napolitano alla tromba. Alle programmazioni inceve ci siamo io, Mana e Mada.

5) Sappiamo che Madaski ti è stato di grande supporto, come si è svolto il lavoro con lui.

5) Io e Bunna ci siamo recati in studio da Madaski e lui si è subito reso disponibile ad aiutarmi in questo progetto e per me è stato importantissimo avere il suo supporto ai fini del risultato finale del lavoro. A stare in studio con lui si impara molto e quando ci mette del suo, il groove che viene fuori è potente. Una volta ricevute le parti vocali dei cantanti che hanno collaborato al Vibez Around Riddim  le abbiamo ascoltate insieme e Mada si è messo subito al lavoro.

6) Gli artisti che hanno cantato sulla base sono molto conosciuti nel panorama della musica reggae in Italia, parlaci del tuo rapporto con loro e in quale modo li hai coinvolti in questo progetto.

6) Bunna mi ha aiutato a mettermi in contatto con artisti con i quali mi sarebbe piaciuto collaborare ma che non conoscevo di persona come: Bujumannu, Jambo e Sista Namely. E’ nata subito una bella intesa, sono tutti dei grandi professionisti e persone disponibilissime. Sono molto felice che abbiano accettato di fare parte di questo progetto. Con Marcello Coleman ho avuto modo di collaborare già una decina di anni fa (insieme a Bunna e Vito Miccolis) a “Come Closa”, un suo singolo, per poi continuare con altre collaborazioni più recenti (Black Out e Illegal Funky). Con gli altri, Regale, Nadya, Al Fo, Mandela, Mauràs, Piero Dread, Ras Emiliani, Tweneboa, Zuli, come accennavo prima, ho avuto modo di condividere il palco in molte occasioni in questi anni, ma è la prima volta che realizziamo insieme un lavoro come questo. Tutti artisti molto bravi, amiche e amici che  stimo molto e che hanno apprezzato sin da subito la strumentale di Vibez Around Riddim. Gliene sono molto grato e devo dire che hanno fatto tutti un lavoro spettacolare sul riddim.

7) Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro , ci sarà un seguito di questa release?

7) Ora sto lavorando ad un nuovo album che spero di far uscire a maggio/giugno del prossimo anno,  i primi pezzi sono afrobeat e funk, però mi sono molto divertito a realizzare questo primo riddim  e molti mi hanno già chiesto : ” A quando il prossimo?”.

8) Come ultima domanda ti chiediamo di lasciare un messaggio a tutti coloro che leggeranno questa tua intervista!

8) In molti dei testi di questo riddim  si parla di amore, di sogni , di speranza, di come la musica può, almeno per un momento, anche solo per la durata di una canzone, farci stare bene. Oggi più che mai si respira un clima di ansia, di rabbia e purtroppo questo ci porta, a volte, ad essere un po’ troppo distanti gli uni dagli altri. Mi auguro che si possa ritrovare un modo per convivere più uniti e più sereni con gli altri e con noi stessi.

(Sevejah / Servizio Stampa RitmoInLevare)


Articolo sul Vibez Around Riddim (Clicca qui)


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