I Train To Roots pubblicano il nuovo singolo Ancora Qui, con il quale vogliono celebrare i loro 18 anni di carriera. Si tratta di un brano autobiografico, spiccatamente roots e con sonorità calde e avvolgenti segnate da una registrazione completamente analogica.
Ancora Qui esce accompagnato da un videoclip che ripercorre parte del percorso della band sarda, mescolando immagini d’archivio con altre di un incontro recente in cui i membri fondatori della band riflettono sulle tante difficoltà che hanno incontrato, nonostante le quali sono riusciti ad andare avanti ed essere “ancora qui”.
Il testo del brano insiste sull’importanza di rialzarsi dopo ogni caduta, sull’imparare dall’esperienza e godersi un percorso ricco di cambiamenti che ha insegnato loro ad adattarsi a tutte le situazioni. Tra i cambiamenti a cui fanno riferimento, l’ultimo è l’arrivo nella band del batterista Tommaso ‘Pol’ Gieri.
Ancora Qui è disponibile su tutte le piattaforme digitali e il video, prodotto da Roble Factory, è visibile sul canale YouTube di Train To Roots.
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CREDITI:
Musica e testi di: Antonio Leardi, Giampaolo Bolelli e Simone Pireddu
Prodotto da: Antonio Leardi – Roble Factory
Masterizzato da: Simone Squillario
© 2022 Metatron
Editoria Inri distribuito da: ADA music Italy
Produzione video di: Roble Factory
Truccatrice: Serena Lo Giudice
Costumista: Claudia Puggioni
Assistente alla macchina da presa: Margherita Puledda
Regia e montaggio: Roberto Achenza
Un ringraziamento speciale: Fabian Volti, Stefania Muresu, Paolo Pisanu, Sara Arango Ochoa
TESTO
Train To Roots: ‘Ancora Qui’
Dentro un viaggio unico, in bilico
Sopra un filo in equilibrio
Non ti senti statico, un po’ lunatico
Forse è meglio non illudersi
Non guardare in basso che non passerà
La paura di cadere giù
Passo dopo passo ti ritroverai
Quando ormai non ci credevi più
In piedi sui pedali, ancora una salita
Tanto ormai è una abitudine
Nuotar contro corrente, quando il mare è in tempesta
E dopo un colpo basso, rialzarsi dal tappeto
Tanto ormai è una attitudine
sembrava impossibile
E pensare che
Siamo ancora qui
Non poteva andare meglio di così
E pensare che siamo ancora qui
Senza mai dividersi
Fuori senti il vento che porta con sé
I tuoi sogni ancora lucidi
Niente più da perdere, da piangere
Corri forte, ora sei libero
Quanta strada ancora e quanta ne farai
Il viaggio è gioia non temere mai
Giorno dopo giorno ti ricorderai
Di quando ormai non ci credevi più
In piedi sui pedali, ancora una salita
Tanto ormai è una abitudine
Nuotar contro corrente, quando il mare è in tempesta
E dopo un colpo basso, rialzarsi dal tappeto
Tanto ormai è una attitudine
Sembrava impossibile
E pensare che
Siamo ancora qui
Non poteva andare meglio di così
E pensare che siamo ancora qui
Senza mai dividersi
BIOGRAFIA
Nati in Sardegna nel 2004, i Train To Roots sono ormai da tempo una delle band più rinomate della scena reggae italiana e hanno conquistato il pubblico di centinaia di concerti in tutta Europa. Caratterizzati da una maturazione costante e da live esplosivi, nella loro discografia hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese.
Iniziano il loro percorso con l’album di debutto omonimo Train To Roots (2005), a cui segue Terra e acqua (2008) con i featuring di Sargento Garcia e Ranking Joe, e che sarà rieditato nel 2009 con due bonus track, tra cui una collaborazione con Errol Bellot. Successivamente pubblicano Breathin’ faya (2011) e Growing (INRI, 2014) che segna un punto di svolta per la band che porta un nuovo modo di lavorare e introduce nuovi stili della musica nera.
Il quinto disco Home (INRI, 2016), distribuito globalmente attraverso VPAL Music, vede la partecipazione dei connazionali Clementino, Madh, Levante e Lion D, oltre agli spagnoli Aspencat e Auxili. Il loro sesto lavoro è Declaration N° 6, (INRI, 2017) composto da undici tracce inedite arricchite dalla preziosa partecipazione di Bunna, leader e voce degli Africa Unite, e del cantautore milanese Eugenio Finardi.
I Train To Roots in questi diciotto anni di carriera hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei e affrontato diversi cambiamenti in una crescita continua che nel 2019 li porta a indirizzare il treno nuovamente verso le radici in senso ampio, con un ritorno al roots reggae cantato in sardo e italiano, come si può già ascoltare nei loro ultimi singoli.
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