IL VIAGGIO SPIRITUALE DEGLI AMMIRAGLI:
RADICI E RIFLESSIONI SULLA CONTEMPORANEITÀ – A RITMO DI REGGAE
Con il reggae evocativo di Sail for Tomorrow i The Admirals arontano le tematiche dell’indierenza e dell’individualismo
Si chiama Sail for Tomorrow il disco di debutto dei The Admirals; uscito il 6 Dicembre, è ora disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming. I singoli estratti dall’album, Misery Trail e Flyin’ High, avevano già fatto presagire la virata della band verso una produzione sosticata e testi di accusa verso le contraddizioni della società.
The Admirals è un giovane complesso roots reggae formato da sei componenti, dalla formazione musicale eterogenea, attivo nel Trevigiano a partire dal 2016. Il progetto è nato, sull’asse Pasiano – Oderzo, dall’iniziativa di Mattia Sandron (voce e chitarra) e dalla comunione di intenti con Omar Salvadego (chitarra), Giovanni Verardo (percussioni), Cristiano Verardo (batteria), Michele Ippolito (basso), Mattia Carnelos (tastiere), Luigi Galasso (tromba), Martino Barbon (sax). Dal 2017 si sono esibiti in manifestazioni quali Suoni di Marca (Treviso), Pamali Festival (Passo San Boldo, TV), Artigianato Vivo (Cison di Valmarino, TV), Roots & Culture (Aprilia Marittima, UD), trovando una buona risposta dal pubblico e da parte degli addetti al settore. L’essere recepiti come un complesso fresco, dal suono autentico e dal songwriting impegnato ha spinto la crescita del progetto.
Il progetto, la mission degli Admirals è la musica intesa come vocazione e come messaggio: il concerto diventa comunione tra pubblico e band; un grido di libertà che trascende l’individualismo e la polarizzazione della scena musicale. Per il suo essere distinguibile e fortemente autoriale la musica degli Admirals è diventata per l’attuale cerchia di pubblico un marchio riconoscibile, tanto quanto il motto della band: Roots Music, Positive Sound.
I primi lavori (EPs, Demos e Bootlegs) sono parte del percorso di maturazione della band. Up-tempo e canzoni “sentite”, coraggiose, che hanno permesso ai The Admirals di farsi conoscere al pubblico attraverso date nel territorio.
Sail for Tomorrow, concepito durante la tournée di concerti dell’estate 2018, con la tournée che ha funto da sala prove, è stato registrato gli ultimi 4 giorni dello stesso anno e prodotto nel corso del 2019 con la partecipazione dello studio Alter di Treviso. Il disco, registrato in presa diretta e interamente autoprodotto, rappresenta la scelta coraggiosa di puntare su un suono hi-, evitando ritocchi di studio, e su un songwriting onesto e che non scende a compromessi.
Nelle sonorità degli Admirals sono evidenti i richiami all’early reggae, seminale per il reggae dei ‘70 come lo fu il blues per il rock n’ roll; in questo senso la ricerca dell’origine è il punto di partenza della musica degli Ammiragli. Drop e sferzate di chitarra rincorrono il groove serrato di basso e percussioni, con le tastiere che fanno da contraltare ad una voce che si fa interprete autentico del brano. I collages sonori che introducono i pezzi catapultano immediatamente l’ascoltatore nel viaggio di Sail for Tomorrow. Un viaggio che inizia con tinte cupe (Misery Trail, Row the Boat), per poi distendersi nelle atmosfere rarefatte di Try Go On e dilatarsi con gli acquerelli foschi di Color Me. Ma quando sembra che la tempesta sia passata, ecco incedere il travolgente ritmo sincopato e rabbioso di Righteousness e Troddin’On. La navigazione riprende in acque serene con la consapevolezza del viaggio passato di Flyin’ High per poi giungere all’epifania di Rise Up e The Answer.
Ciò che colpisce della musica dei The Admirals è la narrazione inclusiva, che permette al pubblico di calarsi in una visione benevola e speranzosa, che parla all’intimo dell’uomo, e l’uso creativo della gamma sonora degli strumenti, dai quali scaturisce un groove uido e organico.
Sail for Tomorrow è la visione di un uomo gettato nel mondo, con una strada da percorrere: questa strada è metafora dell’esistenza, nella quale attraverso l’esperienza e gli insegnamenti del viaggio egli ricerca la propria dimensione. Da non confondersi però con una visione individualista: Sail for Tomorrow vuole essere un’esperienza collettiva (e di coesione); vuole parlare non del viaggio di un uomo, ma del viaggio dell’uomo. Ed è proprio per questo che in ogni canzone vi è una punta di amarezza: questo viaggio non ha una destinazione, ma una direzione.
BIOGRAFIA
Nel 2017, in circostanze del tutto casuali, Mattia Sandron e Omar Salvadego incontrano Giovanni Demetrio Verardo, scoprendo di avere gusti musicali affini e un comune obbiettivo: la musica dev’essere la base su cui porre una comunicazione diretta nei confronti di chi ascolta.
Tenendo a mente questo solo obiettivo al gruppo si aggiunge anche Cristiano Verardo, fratello di Giovanni, proveniente da esperienze rock. Al sound iniziale, ispirato al classico Roots Giamaicano, l’arrivo di Francesco Carpenè aggiunge una forte dose di funk alla ritmica del gruppo. La formazione si completa con l’arrivo di Enrico Capovilla il quale aggiunge un tocco di modernità al tutto, consolidando così quello che sarà il futuro sound della band, colorato da varie influenze e commistioni. Da allora il gruppo alterna sessioni in studio con performance dal vivo. La band ha all’attivo un EP realizzato nel 2018, ed un album “SAIL FOR TOMORROW” disponibile su Spotify, Itunes e altre piattaforme online.
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